Open Innovation, cos’é?

Dal 2011 abbiamo promosso diverse iniziative che hanno contribuito a portare valore in azienda e arricchire sempre di più il team:

  • arte in azienda
  • workshop esperienziali
  • eventi sperimentali
  • attività fisica negli ambienti di lavoro
  • relazioni con istituti professionali ed universitari
  • progetti sperimentali con startup e giovani sviluppatori di app
  • progetti di co-working
  • collaborazioni per progetti complementari al nostro core-business.

Sono stati anni di esperienze, non tutte ben riuscite, che si sono susseguite in modo non chiaro e delineato, senza uno scopo preciso, ma che sono state una grande fonte di ispirazione.

Uno dopo l’altro, tutti gli eventi generati hanno iniziato ad avere un senso nella la mia mente: stavo imparando a ragionare in modo aperto (OPEN), portando cambiamenti importanti in azienda in tutti gli ambiti.

La mia passione per la tecnologia, gli strumenti, i sistemi, le procedure, le piattaforme, le app, ha reso possibile la creazione di una spirale di innovazione continua (INNOVATION).

Non adattandoci mai a paradigmi esistenti, ma continuando ad evolvere, abbiamo ininterrottamente trasformato i nostri mezzi di comunicazione ed i flussi di lavoro.

Senza saperlo siamo approdati in maniera naturale all’Open Innovation.

L’innovazione aperta è un nuovo approccio strategico e culturale in base al quale le imprese, per creare più valore e competere meglio sul mercato, scelgono di ricorrere non più e non soltanto a idee e risorse interne, ma anche a idee, soluzioni, strumenti e competenze tecnologiche che arrivano dall’esterno, in particolare da startup, università, istituti di ricerca, fornitori, inventori, programmatori e consulenti.

Un processo del genere consente anche un più rapido time to market, ovvero un tempo minore per passare dalla fase di ideazione del prodotto/servizio alla sua immissione sul mercato: per esempio, di alcune fasi della prototipazione di manufatti, possono occuparsene anche realtà esterne come le startup.

Secondo questo schema, diventa maggiormente competitivo non chi produce al proprio interno le migliori innovazioni, ma chi riesce a creare prodotti e servizi innovativi modulando al meglio ciò che viene da dentro e ciò che può ricavare dai player fuori dal perimetro aziendale.

Oggi stiamo dominando l’innovazione aperta che abbiamo generato e ci stiamo impegnando per farla evolvere esponenzialmente con cambiamenti radicali, rimettendo in discussione ogni regola.

Siamo dei ribelli.