Essere un MAKER

Negli ultimi due mesi abbiamo ospitato in Project e Rbs gli studenti del quinto anno delle scuole superiori limitrofi, interessati a visitare le nostre aziende ed a scoprire i lavori che vengono svolti al proprio interno. Inoltre, siamo andati nelle scuole medie sempre vicine alle aziende a raccontare il nostro lavoro per contribuire ad un orientamento verso l’istituto superiore da scegliere prossimamente.

L’obiettivo è di far conoscere ai giovani, che nei prossimi mesi o anni si vorranno inserire nel mondo del lavoro, quello che facciamo e come lo facciamo, specialmente nei reparti produttivi, dove si svolgono i lavori del fare (make). Dove si impara l’arte del taglio, del cucito e dello stiro.

Il titolo dei nostri incontri è BE(e) A MAKER. In inglese, Bee significa ape (e simbolo del nostro gruppo HModa) e Be è il verbo essere. È stato creato un gioco tra l’uso delle due parole simili Bee e Be per unire il simbolo all’essere, ma il titolo è Be a Maker, che significa essere una persona del fare, che produce con le proprie mani.

Il momento che genera più curiosità tra i presenti è quando visitiamo i reparti di produzione o, nel caso che andiamo noi nelle scuole, facciamo vedere video e foto delle persone che lavorano in azienda. Sempre più spesso mi capita di cogliere tanta curiosità. Stanno passando gli anni in cui i giovani erano attratti solo dalla tecnologia. Sta ritornando la voglia di essere attivi, non passivi davanti agli schermi. Usare testa e mani per creare, per fare.

Inoltre, i giovani stanno scoprendo che le fabbriche sono cambiate. Sono ambienti progettati per far stare bene le persone, che stanno in quei luoghi per gran parte della giornata e che tengono alla propria salute e benessere tanto quanto all’importanza di avere uno stipendio.

Quello che mi piace trasmettere, sia in questi incontri sia ogni qual volta mi capita di incontrare dei giovani di tutte le età, è che il nostro lavoro è meraviglioso. Toccare un tessuto e capire come si comporta, come può o deve essere usato. Stenderlo nel giusto modo per tagliarlo con precisione. Fare una cucitura a macchina o un’impuntura a mano con ago e filo. Stirare e rifinire ogni dettaglio. Tutto questo richiede anni di esperienza e ci devono essere persone capaci di insegnare con persone che vogliono imparare.

Ma ciò che è più fondamentale è la passione che dobbiamo sentire dentro, perché non si finisce mai di imparare. Ricordo un modellista, con il quale ho lavorato più di 25 anni fa, che mi disse: l’abbigliamento è sempre in movimento, quando hai un capo in mano, lo appoggi sul tavolo e poi ritorni per riprenderlo, già qualcosa è cambiato, ai tuoi occhi e/o nelle mani. Eh si, i tessuti, le cuciture, il bottone, le etichette, nulla è fermo, rigido. Il tutto si fonde e trasforma quando si crea una capo d’abbigliamento.

A tutto questo dobbiamo aggiungere l’evoluzione esponenziale della moda. La moda di lusso è quella che ci riguarda, che sempre di più è un grande business, oltre che una grande opportunità per il nostro paese Italia. E noi, che siamo i maker, dobbiamo fare, corre, essere veloci, agili, attenti. Siamo persone creative, concrete, che producono con esperienza, che hanno imparato l’arte del vestire e che la sanno usare come nessun altro al mondo.

Se anche tu ami come noi il nostro mondo, di certo sai che non è facile. Ma è speciale ed entusiasmante, ricco di traguardi e soddisfazioni che danno l’energia per continuare ad imparare e migliorare. Per questo siamo fieri di essere dei maker, persone che fanno, che creano oggetti, che per quanto precisi e di qualità hanno una caratteristica indiscussa: sono fatti uno ad uno con le nostre mani.