Priorità

Quando mi fermo a pensare, forse per natura, forse perché ne ho bisogno, nasce sempre un’ispirazione. E più ci penso, più piovono idee, fino a quando nella testa esplode un vulcano.

Mettere a terra nuovi progetti mi riempie di adrenalina. Sognare, strutturare un progetto, collaborare per realizzarlo e portarlo a termine, è il senso di ciò che mi piace fare.

Tutto bello, stupendo. Ma i progetti devono anche essere portati a termine. Facile fantasticare, più difficile raggiungere i risultati attesi.

Questo vale sia per progetti strategici, ma anche nel quotidiano, quando vediamo miglioramenti da effettuare. E per fare tutto, serve metodo e orientamento ai risultati. Ma a volte non basta. Il tempo non è sufficiente. E allora cosa fare?

Una prima soluzione è la delega. Ma significa comunque monitorare chi abbiamo delegato, perché l’attività che svolge rimane una nostra responsabilità. Perciò guadagniamo poco tempo. E quindi quale altra soluzione adottiamo?

Per la mia esperienza, ci sono momenti stabili nei quali l’organizzazione ed i metodi tengono, ma ci sono altri momenti, sia di crescita sia di declino, nei quali tutta la gestione dell’impresa salta e si deve ricorrere ai ripari con soluzioni ponte, dei rattoppi. Praticamente, si spegne l’incendio e non si ha il tempo di trovare la radice del problema.

Ma in azienda non possiamo vivere alla giornata e gridare al fuoco continuamente. E allora che fare? Penso che è importante saper dare delle priorità. Dobbiamo fare delle scelte. Inutile fare tutto, ma male.

Ciò significa che dobbiamo portare a termine le attività che ci siamo assunti, questo è certo. Se le abbiamo ricevute ed accettate, le dobbiamo eseguire.

Ma, dal momento che avvertiamo un carico di lavoro al di sopra della nostra disponibilità, dobbiamo bloccare ciò che non ci compete, che ci distoglie dai nostri obiettivi e che non porta valore alle nostre responsabilità. Come lo facciamo? Riorganizzando i processi, trasferendo alcune mansioni o migliorando la collaborazione.

Pertanto, siamo noi che dobbiamo capire il momento limite per fare delle scelte di priorità. Dobbiamo analizzare la capienza di carico di lavoro che abbiamo e, soprattutto, essere oggettivi nel valutare la competenza che abbiamo nello svolgere le attività che ci sono state affidate, che deve essere sempre tirata, sfidante.

Né dobbiamo avere troppa competenza e svolgere mansioni banali, né impegnarci in mansioni per le quali non abbiamo sufficiente esperienza e formazione. Dobbiamo trovare il giusto equilibrio tra competenza e responsabilità. Solo così svolgeremo mansioni adatte a noi, stimolanti, che non saranno mai lasciate in sospeso, ma regolarmente gestite ed ultimate.

Riassumendo, ti invito a fermarti e riflettere sulle attività che segui. Sono effettivamente di tua competenza? Sono di valore per te e per l’organizzazione? Sono sfidanti e raggiungibili? Se a queste domande hai risposto SI, allora sei allineato con le tue mansioni. Altrimenti, se anche solo ad una hai detto NO, allora devi dare una priorità di valore a ciò che fai e tutto il resto lo devi riorganizzare con la tua squadra. Buona riflessione 😉