il Miglioramento Continuo

Quando è il momento di cambiare e apportare miglioramenti alla nostra organizzazione?

È facile rispondere: ogni volta che c’è la necessità! Ma accade effettivamente?

Per riflettere su questo, vorrei farti notare come è cambiato il modo e, soprattutto, i tempi di progettare le nuove strategie per il futuro.

In passato, le imprese progettavano il proprio piano strategico di sviluppo, con cambiamenti e miglioramenti, alla fine del piano precedente, prendendo il tempo necessario, analizzando i dati consuntivi e studiando strategie che confluivano in un nuovo piano di medio-lungo periodo. Piano che veniva rispettato rigorosamente per tutta la sua durata.

Tutto fluiva ad un ritmo costante, con cicli di studio, avvio, crescita, mantenimento, e declino, previsti e pianificati.

Oggi non è più così. È necessario avviare un nuovo ciclo di rinnovamento prima ancora di aver completato il precedente. Non c’è tempo di riposare, di riflettere sugli sforzi compiuti, di recuperare le energie. Non c’è proprio il tempo di fermarsi e pensare.

Oltretutto, questi cicli, sempre più brevi e che si accavallano l’uno con l’altro, sono talmente trasformativi, che possiamo definirli veri e propri cambiamenti radicali. Cambiamenti dirompenti.

E come li affrontiamo? Innanzitutto, li dobbiamo vivere come opportunità e non minacce, perché sono lo stimolo per pensare continuamente a come e cosa migliorare. Ci mantengono attivi. Curiosi. Desiderosi di novità. Assetati del fare. Entusiasti di rinnovare ed innovare.

E poi, dobbiamo considerare una normalità il susseguirsi e sovrapporsi di attività. Attività necessarie per adattarsi all’elevata variabilità del flusso di lavoro. Sfide audaci o imprese vere e proprie, che si devono affrontare con un approccio ben preciso: di Miglioramento Continuo.

Il Miglioramento Continuo si svolge con azioni veloci e brevi, quali: riconoscere l’ostacolo, individuare la fonte del problema e risolverlo definitivamente, aggiornare il processo, confrontarsi ed allinearsi con il team, dare e ricevere feedback, fare formazione e trasferire le conoscenze. Il tutto senza riunioni programmate e lunghe analisi, ma agilmente, in sintonia con i colleghi, focalizzati sugli obiettivi della squadra e facendo il bene dell’azienda.

Ti stai chiedendo come applicare il Miglioramento Continuo? Stai pensando a metodi e strumenti? Come ci ha insegnato un bravo consulente qualche anno fa: “brutto e semplice, ma farlo”. Cioè, intendeva dire: quando dovete agire rapidamente, non è importante il modo e la forma, l’importante è riuscirci con i mezzi a disposizione, anche i più elementari, per raggiungere il risultato desiderato. Dal quel punto in poi, si può solo continuare a migliorare.

Immagino che tutto questo possa crearti dubbi e timori dovuti ad un’apparente caos. Ma come già detto, devi accettarlo! È la nuova normalità. I cambiamenti dirompenti sono all’ordine del giorno. Ma affrontali con piccole azioni continue. Se ogni membro della squadra apporta piccoli miglioramenti, continuamente, otterrete l’effetto farfalla, cioè stravolgimenti importanti creati dal susseguirsi di tanti piccoli cambiamenti.

Il Miglioramento Continuo è un lavoro di squadra, dove lo schema di gioco è saper creare un senso di urgenza permanente. Un sentimento di costante insoddisfazione nei confronti dello status quo. Niente tempi morti, pause, cali di attenzione. Sempre attivi, sul pezzo, con la voglia di fare e migliorare.

E le pause? Il riposo? Ogni qual volta lo stabilite e ne avete bisogno. Fatene il più possibile! Ma il tempo di lavoro attivo deve essere a tutto gas. Quando ci si riposa, si stacca completamente. Quando si lavora, si spinge al massimo. Questo è l’approccio per trovare l’entusiasmo nel Miglioramento Continuo. Per essere appagati degli sforzi fatti. Per essere soddisfatti del proprio lavoro e dei risultati raggiunti.

E cosa aspetti? Vai! Fai piccoli miglioramenti, continuamente. Contagia i tuo colleghi nel fare come te. Sarete una squadra imbattibile!