Misurare. Controllo o Miglioramento?

Quanti sono i punti di controllo nei nostri processi aziendali? Se ti soffermi a pensarci, deduci che sono molti. Ma perché?

Quando analizziamo il flusso del lavoro, ed andiamo a cercare i punti deboli, solitamente la soluzione immediata che ci viene da adottare per risolvete il problema, è inserire un punto di controllo.

E cosa si fa in quel punto di controllo? Si Misura. Cioè, verifichiamo che quanto è stato fatto sia conforme all’attesa. Ma fermiamoci un attimo e riflettiamo. Una persona ha svolto una mansione, per la quale è stata istruita e, probabilmente mentre la eseguiva, aveva a disposizione istruzioni e supporto. E quindi, perché ci deve essere un’altra persona che fa il controllo? Il controllo non lo fa la persona stessa che esegue il lavoro?

Non voglio dire che possiamo escludere tutti i controlli, perché ciascuno è responsabile delle proprie fasi svolte, mentre è necessario un controllo d’insieme, nel momento che si susseguono più fasi. Però, sei d’accordo con me che di certo non ha senso controllare una fase svolta da un’unica persona, perché in questo caso la persona che fa il controllo deve essere necessariamente la stessa persona che ha svolto la fase.

Ho voluto iniziare con questo concetto tanto ovvio, quanto invece erroneamente applicato nei processi, con controlli sui controlli, per arrivare a porre l’attenzione sullo svolgimento del controllo, il quale viene fatto, per gran parte dei lavori, tramite la Misurazione.

La Misurazione solitamente fa paura. Da fastidio. Quando veniamo misurati o viene misurato il nostro lavoro, ciò che pensiamo immediatamente è: ecco! Adesso mi controlla come ho svolto il lavoro ed attendiamo un giudizio o un voto. Ma è questo lo scopo della misurazione? Certamente no!

In una squadra che collabora per raggiungere gli obiettivi comuni, non ci deve essere questa diffidenza, anzi. Una misurazione è fatta per dare un feedback costruttivo. Per suggerire un miglioramento. Quindi, se la ripudiavi, guarda alla misurazione con la giusta prospettiva. Con il suo scopo positivo.

Adesso stai pensando che il controllo ti piace di più? Eh si, sono d’accordo, abbiamo solo cambiato il punto di vista. Ma lo scopo vero della Misurazione è migliorare come si svolge una mansione. Bello no? Basta togliere pregiudizi e negatività. Le persone collaborano per lo stesso fine. Se sorgono osservazioni durante il lavoro, queste sono necessarie per fare meglio la volta successiva. Ci servono, sono utili. Dobbiamo volerle e ricercarle, perché, il controllo inteso come miglioramento, è ciò che ci serve per lavorare bene, con serenità e soddisfazione.

Per riassumere tutto quello che ti ho raccontato, ti faccio un esempio con la mia attività fisica, il running. Quando corro utilizzo un’app, condivisa con un gruppo di amici, che registra il percorso, il tempo ed altre performance. Successivamente, ci scambiamo complimenti, commenti e consigli. Tutto questo può essere visto in malo modo se si è all’interno di un gruppo non coeso. Ma se ti senti parte della squadra, la misurazione di quello che hai fatto, i risultati raccolti ed i relativi commenti, saranno lo stimolo per fare meglio la volta successiva. Saranno il punto di partenza per migliorare un pochino di più, ogni volta. Osservare e registrare il tempo fatto, la percorrenza ed il grado di difficoltà, mi aiutano la volta successiva ad avere una scarica di soddisfazione per il miglioramento ottenuto e lo sprint per migliorare ancora. Senza misurazione, al contrario, non ci sono traguardi o nuovi obiettivi, e tutto è più piatto, poco stimolante.

Allora misuriamo e misuriamoci! Il più possibile. È questo il modo per migliorare e trarre tutti i benefici dell’entusiasmo per aver fatto un qualcosa in più e vedere davanti a noi una strada sempre più definita e stimolante.