i Team Supporter

Continua la nostra sperimentazione sull’organizzazione aziendale. Quando l’azienda evolve, non c’è una ricetta da seguire per gestirla. Ogni squadra ha le proprie caratteristiche, pregi e difetti che la contraddistinguono e che richiedono un continuo processo di miglioramento.

Ad inizio anno abbiamo avviato una nuova strategia aziendale che prevede tante novità, attività ed azioni. Tra queste, una di quelle che più mi piace, ma che fatico a gestire, è i Team Supporter.

Come sai, nella nostra azienda abbiamo un organigramma piatto, senza livelli piramidali. Abbiamo una condivisione chiara dei ruoli e delle mansioni e, continuamente, li aggiorniamo man mano che qualcosa cambia. Siamo divisi a team, quelli che comunemente sono i reparti, dove non c’è un capo, ma persone che collaborano e si organizzano con autonomia e responsabilità. Le persone, in base al proprio approccio al lavoro, sono Rockstar, Collaboratori o Dipendenti. Non ci sono delle nomine, ma ciascuno colloca il collega in una delle 3 categorie, in base all’impegno per fare il bene dell’azienda.

Però, ho sentito la necessità di nominare delle persone che mi aiutano nelle mie mansioni di supporto all’azienda, delegando l’ascolto, l’organizzazione e il miglioramento, in quanto la mia disponibilità di tempo e presenza fisica in azienda è sempre più limitata con il crescere del business e non posso permettermi di essere un imbuto allo sviluppo. Gli strumenti digitali ci permettono di essere in contatto e collaborare anche a distanza, ma non possono sostituire l’efficacia di un confronto in presenza, fisico, che permette di guardarsi negli occhi e “toccare con mano” il confronto, oltre che percepire le emozioni.

Ti stai chiedendo se i Team Supporter sono il livello di un organigramma? È qui che si cade nell’errore! I Team Supporter non sono i leader o i capi, ma sono le persone che hanno la capacità e la responsabilità di ascoltare, organizzare e migliorare il proprio team. Il loro scopo è garantire il benessere al lavoro dei propri colleghi, mantenendo gli equilibri e garantendo le pari opportunità. Quindi un bravo leader può essere un Team Supporter, ma il viceversa non è scontato.

Come ti ho anticipato, fatico a gestire i Team Supporter, perché siamo in difficoltà a distinguere il ruolo del sostenitore (Supporter) rispetto al leader, dove il primo ascolta, analizza e suggerisce, mentre il secondo ascolta, analizza e decide. È la differenza tra collaborare e dirigere.

Il Team Supporter è una figura chiave nella nostra organizzazione, perché è al servizio del proprio team. È il portavoce del gruppo, empatico e disponibile, che parla di “noi” e non di “io”.

Per questa prima esperienza, la nomina dei Team Supporter è stata fatta da me, ed ammetto che ho commesso qualche errore, ma ci sta come nuova esperienza. Continuerò a nominarli io finché non avremo identificato bene questa figura, ma l’ottimale lo raggiungeremo quando il gruppo stesso avrà la capacità di nominarlo, senza confonderlo con il leader.

Cosa ne pensi? Fammelo sapere, mi puoi aiutare a calibrare al meglio il nostro modello organizzativo che è in continua trasformazione. Grazie 😉