Organigramma

Non eseguiamo ordini, ma prendiamo decisioni.

Parto da qui. Che bello. Abbiamo la possibilità di prendere decisioni in autonomia, senza che nessuno ci dica cosa fare. Wow!

Quando ho iniziato questo approccio in azienda, pensavo: che regalo fantastico sto facendo ai miei collaboratori. Avranno la possibilità di agire in autonomia, trovare soluzioni, risolvere problemi. Saranno i protagonisti dei risultati ottenuti. Non stavo nella pelle, era un‘innovazione importante.

Per tante volte ho sentito dire da amici, clienti e fornitori: “se potessi decidere in autonomia”, “il mio capo non mi lascia e/o non capisce”, “io faccio e lui si prende i meriti”,

Partiamo quindi. Mi sono buttato a capofitto. L’idea di avere persone che potevano decidere in autonomia ed agire mi entusiasmava. Non c’erano livelli, ma aree di azione.

Abbiamo condiviso che il nostro organigramma è piatto, siamo tutti sullo stesso livello, non ci sono stratificazioni e direttori.  Questo è stato il passo più importante. Ciò non significa che non ci sono regole, responsabilità e ruoli. Abbiamo definito dettagliatamente le mansioni di ciascuno (e le aggiorniamo continuamente, condividendole in cloud, per essere consultabili da tutti in ogni momento). Non è banale sapere “chi fa cosa”. Aiuta a risolvere le incomprensioni e determina le responsabilità.

Abbiamo rimosso la gerarchia, non tanto sulla carta, perché non c’era, ma dalle convinzioni delle persone. Ciò significa poter obiettare, mettere in discussione le consuetudini, abbattere le barriere e non dire “si” quando non si è convinti.

Abbiamo creato i Team. Gruppi di lavoro dove si collabora e ci si aiuta per raggiungere gli obiettivi. Cellule autonome, agili, che condividono i problemi quotidiani e li risolvono.

Abbiamo creato i Team Interfunzionali. Persone che collaborano in progetti che vanno al di fuori delle loro mansioni, ma che li ispirano a trovare nuove idee. Sono un esempio il Team Academy, il PRJT Campus e il Team Welfare. Persone di Team diversi che ascoltano i colleghi e organizzano formazione o migliorano il benessere nel luogo di lavoro.

Abbiamo creato i Team d’Innovazione Aperta (OpenInnovation). Un’area di ricerca e sviluppo, dove persone provenienti da istituti professionali o universitari, stage, posizioni extra-curriculari, collaborano su progetti concreti per portare miglioramenti in azienda, dal marketing, alla grafica, al prodotto, ai processi.

Tutto bello! Una grande sfera, dove i Team di ogni genere si intersecano e lavorano concretamente. Tutti sostenuti dal mio supporto a fare, decidere, osare.

Ma? … eh si … c’è un MA! Tutto bello sulla carta, ma poi la doccia fredda. Più lascio autonomia e più mi sento dire: “non ci sei”. Cioè, io mi sforzo a lasciar fare e raccolgo che “non sono presente per prendere decisioni!”.

Per me è molto più facile dire a tutti cosa fare. Ce l’ho di indole. Faccio più fatica a non dare soluzioni immediate, mi devo impegnare e mordermi la lingua per non dire cosa fare. Quando sei l’unico con il potere decisionale è ovvio che ogni cosa che dici va bene, perché deve andar bene solo a te stesso, non hai un pari livello che ti può dire il contrario. Ma così facendo l’innovazione, il cambiamento, il miglioramento, dove sono? Non ci sono!

Ma quindi cosa non funziona? Eh lo so che hai già la risposta, eccola qua: purtroppo, è più facile sentirsi dire cosa fare, piuttosto che avere la responsabilità di farlo, oltre che la difficoltà di impegnarsi a risolvere problemi e trovare soluzioni.

Trovare soluzioni ai problemi significa responsabilità, alzare il sedere dalla sedia e risolvere i problemi sul posto dove accadono, saper ascoltare le persone, parlare con le persone e consigliarle, essere trasparente e neutrale, non spettegolare, non prendere posizioni. Questo è saper risolvere i problemi! Avere una persona che supervisiona ed avvalla il lavoro, significa non avere il coraggio, la voglia, la maturità ed il carattere per prendere una decisione.

L’organigramma è la partenza per ottenere il cambiamento, ma deve essere pensato bene, condiviso e sostenuto. Ci vuole coraggio per dare spazio a tutti di interagire nell’organizzazione, ma i benefici sono di gran lunga maggiori dei rischi che si assumono. Bisogna avere pazienza che le persone comprendano che è il momento di agire in autonomia, non ci sono più le organizzazioni a comando in sequenza. E se ti senti sconfortato perché le persone non capiscono e ti credono defilato, tieni duro! Le soddisfazioni arriveranno di gran carriera. La squadra sarà in sintonia, autonoma, fluida.

Ti lascio un’ultima considerazione, sono certo che ti darà il coraggio di affrontare nuovi cambiamenti domani.

Più energia è trasferita dal vertice a chi esegue materialmente e quotidianamente il lavoro, più aumenta la potenza dell’organizzazione. Perché, chi ha fondato l’organizzazione ha la visione, ma l’autorità di prendere decisioni appartiene a tutta l’organizzazione. In questo modo il vertice non controlla, ma è informato dei passi fatti per il perseguimento della vision ed il suo lavoro è supportare i collaboratori nel prendere decisioni in autonomia.