Stadium

“Un Ambiente di lavoro dove le sfide ispirano le Persone … un luogo di miglioramento continuo …”. Questo abbiamo scritto nella nostra Vision.

I nostri spazi di lavoro sono sempre stati la rappresentazione immediata di chi siamo e come lavoriamo. Sin dalla prima sede del 1999, poi con la sede del 2011, abbiamo progettato gli ambienti, rigorosamente in OpenSpace, come luoghi dinamici, innovativi, ricchi di relazioni, che stimolassero la collaborazione e la creatività, oltre che dare benessere alle persone.

Con l’evoluzione ed i cambiamenti che stiamo ancora vivendo, è sorta l’esigenza di aumentare lo spazio di lavoro. L’inserimento di nuovi reparti ed il continuo aumentare dei collaboratori, rendevano la sede attuale non più funzionale. Una Squadra esprime il massimo potenziale quando gioca nel proprio Stadio che la rappresenta. E noi non riuscivamo più a migliorare nella nostra precedente e tanto amata sede. Avevamo bisogno di un nuovo Stadio, studiato da tutti noi, che incorporasse i nostri valori ed i nostri obiettivi.

Appena liberati dal Lock-down, abbiamo fatto un sopralluogo su un immobile, che nel frattempo ci era stato proposto, ma che ci lasciava molti dubbi perché era un vero e proprio “reperto archeologico industriale“. Abbiamo guardato oltre i muri, oltre lo sporco, oltre gli impianti, oltre le complessità. Sono bastati qualche mese di pensieri, accordi e burocrazie e poi: lo compriamo! Al via con i lavori.

L’obiettivo era di entrare nella nuova sede in 5 mesi. I Team si sono riuniti e hanno condiviso le proprie esigenze, hanno disegnato gli spazi, si sono scambiati consigli fondati sull’esperienza ed hanno seguito l’evoluzione dei lavori. Tutti dicevano che era impossibile, ci vorrà almeno un anno di lavori. Ma quando persone, squadre e professionisti capiscono che c’è anima nel progetto, c’è determinazione e lo spirito di squadra scende in campo, collaborando e confrontandosi, a volte in modo anche molto acceso, portato a termine anche un grande obiettivo sfidante come questo.

La costruzione di una parte fondamentale del nostro futuro lavorativo si è completato nel tempo previsto, siamo entrati il primo di marzo. Non era tutto perfetto, anzi. Elettricisti, muratori, idraulici, serramentisti e posatori erano ovunque. Rumori assordanti, polvere nell’aria ed il trasloco in corso. Un gran caos! Ma l’entusiasmo palpitava. Gli occhi delle persone brillavano. Ce l’avevamo fatta.

Ti ho voluto raccontare tutto questo perché abbiamo raccolto un grande insegnamento da questa nostra profonda esperienza: quando collaborazione, istinto ed un po’ di follia si uniscono, succede che si va totalmente controcorrente. Del resto, sappiamo che “non puoi pensare che qualcosa cambi se non cambi nulla” e noi, quando decidiamo che qualcosa deve cambiare, agiamo! Inoltre, lo Stadio è dove si affrontano le sfide e, nel momento più incerto di tutta la mia esperienza lavorativa, con tutto il mondo bloccato, senza alcuna certezza nel futuro e contro tutti (“Aspetta, non è il momento”, “Sei sicuro?”, “Stai facendo un passo azzardato”), abbiamo saputo immaginare un futuro nuovo, diverso, con delle opportunità e non dei problemi.

È difficile esprimere in parole tante emozioni e soddisfazioni raccolte, per questo ti aspettiamo! Vieni a trovarci, potremo condividere assieme una nuova visione del lavoro e raccogliere i tuoi consigli per migliorare ancora, continuamente, le idee che nascono da Persone Audaci. Benvenuto!

Come scrive Tiziano Ferro in Lo Stadio, pensata inizialmente per Jovanotti: “… il destino mi osserva stavolta no, non posso fermarmi stavolta sarai tu a guardarmi, oh oh, come un concerto in piena estate e il mondo che aspetta, oh oh, come una luce che si accende e il mondo mi guarda, E in ogni stadio c’è una storia, il timore, l’amore, la fine di una vita, il principio di altre mille, ed una voce, un coro, che spaccano il cielo, e cambieremo il mondo, ma cambierà davvero … Lo Stadio!”