la Digital Supply Chain

La nostra Supply Chain? Sono loro, i GhostMakers®, i laboratori nascosti, invisibili ai consumatori che, seguendo i nostri valori aziendali, il nostro codice etico e i nostri principi di sostenibilità, ci permettono, con la loro impagabile esperienza, trasparenza e tracciabilità, di realizzare prodotti unici, di alta qualità e con un servizio sempre più efficiente.

In questo articolo ti voglio parlare di come stiamo ricostruendo la nostra nuova Supply Chain in una nuova visione di mercato, seguendo l’evoluzione del cambiamento in corso.

Lo divido in due parti: nella prima ti parlo del nostro pensiero, di come crediamo sia giusto agire in questa nuova fase; nella seconda sviluppo l’argomento descrivendo gli aspetti in modo un po’ più tecnico, cercando di rimanere il più semplice e chiaro possibile.

Ci tengo, in modo particolare, a diffondere il nostro mindset, il nostro approccio, al nuovo modo di collaborare all’interno di una Supply Chain, perciò spero riuscirai a completare la lettura almeno della prima parte.

 

Prima Parte

L’importanza di una Supply Chain Digitale

Le nostre filiere sono sempre state caratterizzate da una catena di aziende che si forniscono prodotti e servizi, una in successione all’altra, ciascuna focalizzando l’attenzione sulla crescita di valore della propria azienda, massificando le vendite, trasformando i processi interni per essere sempre più efficienti e contrarre il più possibile i costi, oltre che massimizzando il proprio profitto.

In una visione di Industry 4.0 (approfondisco nella II parte), invece, si sposta il Valore dal produrre con la massima efficienza e/o con il massimo profitto alla Centralità del Cliente, cioè partire dall’esigenza del cliente e di conseguenza organizzare la propria azienda in funzione di ciò che gli fornisce Valore e ne genera la massima soddisfazione.

E’ un cambiamento radicale per l’organizzazione aziendale, dove da anni siamo stati abituati a pensare solamente alla nostra azienda, mettendo sul mercato prodotti competitivi per prezzo e qualità, facendo leva sulle quantità di massa, sulla comunicazione e sulle vecchie strategie commerciali e di distribuzione.

Oggi, invece, è necessario saper ascoltare il cliente e fornirgli il migliore servizio possibile, facendogli vivere un’esperienza di acquisto e di rapporto unica. Non possiamo più puntare su qualità e prezzo, perché questi ormai non rappresentano più un punto di forza, ma sono la normalità, lo stretto necessario per sopravvivere nel mercato.

Inoltre, dobbiamo capire che anche le quantità, gli ampi volumi di massa ai quali eravamo abituati e sui quali abbiamo organizzato le nostre aziende, portandole alla crescita, non ci saranno più. Perciò, non dobbiamo rimanere statici con la speranza  che ogni tanto arrivi qualche ordine con le caratteristiche adatte alla nostra produzione, ma, al contrario, dobbiamo cambiare il nostro modello di business adattandolo alla reale situazione di mercato, ai volumi ed alle necessità che lo contraddistinguono.

Dobbiamo avere il coraggio di aprire gli occhi e capire che nel prossimo futuro (già domani) tutto ciò che può essere automatizzato lo sarà, pertanto le nostre abilità non potranno essere concentrate sul fare la singola operazione nel più veloce e migliore modo, ma nel pensare a come migliorare, evolvere con la creatività che ci contraddistingue in tutto il mondo.

Ricordiamoci che per automazione non si intende solo meccanica e robotica, ma soprattutto AI (Intelligenza artificiale), che non è un tema da film del futuro, ma è già presente tra noi da diversi anni e sta sostituendo progressivamente, e senza possibilità di tornare in dietro, ogni tipo di attività che non richiede creatività umana. E a chi grida “aiuto l’AI si sostituirà all’uomo” io dico: “Non mi preoccupo che nel futuro saranno le macchine a sostituirsi all’uomo tanto quanto nel passato era l’uomo a lavorare come una macchina”.

Certamente per fare tutto questo ci vuole molto tempo e per questo non bisogna perderne ancora. Bisogna avere il coraggio di reinventare le nostre imprese che, oltre alla digitalizzazione e alla riorganizzazione, hanno bisogno di dare Valore alle persone, le quali sono il vero patrimonio aziendale e le possiamo supportare aiutandole a capire il cambiamento con una formazione continua (UpSkilling) attraverso un’Academy interna, Feedback continui, la chiarezza nella Vision, Mission e Obiettivi aziendali, oltre che diffondendo i Valori di Sostenibilità, di Trasparenza e della Tracciabilità dei prodotti.

La tecnologia digitale ha il potere di generare una convergenza tra i componenti della supply chain: progettisti, fornitori, produttori, distributori e clienti. Essa stimola nuovi modi di pensare e di lavorare, migliorando la visibilità e stimolando l’innovazione. La connettività tra imprese-persone, processi e prodotti rappresenta la base portante del nuovo ecosistema. Sfruttando i vari strumenti digitali, le aziende collegate godono di ampia visibilità, elevati livelli di controllo e possibilità di interagire in tempo reale con l’intera filiera in ogni fase del business. Questa connettività o trasformazione digitale è una prerogativa delle piccole imprese, le quali sono capaci di cambiamenti radicali, rapidi e significativi in modo agile.

Se sei arrivato fino a qui, dai! Un altro piccolo sforzo. Ti chiedo ora un po’ di concentrazione, è vero, ma è importante, perché adesso proviamo assieme a delineare il contesto e quali sono le leve per il cambiamento. Andiamo 😉

 

Seconda Parte

L’Ecosistema della Supply Chain Digitale, l’Impresa Intelligente e il Lean/Agile Industry 4.0

E quindi, cosa dobbiamo fare per cambiare? Per far evolvere le nostre aziende e operare al meglio all’interno della Supply Chain? Per dare Valore al nostro cliente?

Dobbiamo interconnetterci, cioè collegare digitalmente le aziende all’interno della Supply Chain. Per riuscire a farlo dobbiamo trasformare le nostre aziende in Imprese intelligenti e riorganizzarle secondo principi Lean ed Agile

 

L’Ecosistema della Supply Chain Digitale

L’obiettivo primario della Supply Chain Digitale è di consegnare il prodotto giusto nelle mani del cliente il più rapidamente possibile, ma anche di farlo in modo responsabile e affidabile, aumentando al contempo l’efficienza e riducendo i costi attraverso l’automazione. In un mondo in cui la produzione personalizzata sta rapidamente diventando la norma e i clienti sono sempre più esigenti, la Supply Chain pienamente reattiva rappresenta un vantaggio competitivo e diventa una caratteristica organizzativa imprescindibile.

Riassumendo:

  • si basa sull’utilizzo integrale delle tecnologie digitali
  • interessa un ampio mix di attività quali: il posto di lavoro, lo sviluppo e l’innovazione di prodotto, l’ingegneria e la produzione, la distribuzione e i canali di vendita digitali, e la gestione delle relazioni con i clienti
  • è caratterizzato da trasparenza, comunicazione, collaborazione, flessibilità e reattività
  • è perfettamente integrato, coordinato e controllato attraverso una piattaforma, che trasferisce direttamente le informazioni attraverso tutta la Supply Chain

Il Supply Chain manager ha la funzione di sottoporre velocemente a clienti, fornitori e subfornitori ogni esigenza, ordine, rettifica, modellando i flussi di lavoro al fine di integrare tutti i processi di collaborazione e fornire informazioni rapide e affidabili sui tempi di consegna. In questo modo i tempi di consegna possono essere progressivamente ridotti ed ottimizzata la gestione dei materiali e degli inventari. Infine, lo scambio di informazioni rapido tra la Supply Chain migliora l’integrazione con i clienti rendendola molto più stretta.

Il successo delle nuove Supply Chain Digitali dipenderà da:

  • velocità delle decisioni
  • velocità dei processi
  • velocità di consegna

abilitate da:

  • connettività end-to-end (collaborazione dalla creatività del prodotto fino alla consegna al consumatore finale)
  • analisi dei dati (big data)
  • empowerment del personale (motivazione, formazione e mindset)

Ogni task ripetitivo sarà sempre più oggetto di automazione, supportato da applicazioni di intelligenza artificiale e da metriche più affidabili validate dall’analisi dei dati.

Le attività strategiche saranno in misura sempre maggiore gestite da team a competenza multidisciplinareguidati da manager non impegnati nella conduzione delle tradizionali funzioni aziendaliche migrano da un progetto all’altro senza mai entrare nell’organico delle funzioni di base dell’impresa.

 

L’Impresa Intelligente

Cos’è un’impresa Intelligente e e quali sono le sue principali caratteristiche:

  • Customer-Centrica: nell’era della globalizzazione e dei Social Network, in cui ogni informazione diventa planetaria nel giro di pochi minuti ed il consumatore determina incontrastato l’insuccesso o meno dei prodotti/servizi, il cliente è sempre più l’ago della bilancia della crescita e dello sviluppo dell’azienda. Il nostro sistema economico è sempre più customer-centrico.
  • Infrastruttura Digitale: l’organizzazione interagisce con applicativi supportati ad ogni livello gerarchico
  • Connessa: grazie ai sistemi ciber fisici e dotata di tecnologie abilitanti
  • Innovativa, Snella, Veloce e con Struttura Piatta

Come facciamo a trasformare le nostre organizzazioni in Imprese Intelligenti? Integriamo tra di loro le tecnologie abilitanti tipiche dell’Industry 4.0.

Ma cos’è l’Industry 4.0 e quali sono le sue tecnologie abilitanti?

  • Industry 4.0 indica la 4^ rivoluzione industriale, che si contraddistingue rispetto alle precedenti 3 con un dirompente cambio del modo di lavorare, con un significativo impatto sulla produttività e sulla vita stessa delle persone.
  • le tecnologie abilitanti dell’Industry 4.0 sono:
    • sistemi di produzione additiva (stampanti 3D)
    • robotica avanzata (soluzioni gestionali e produttive avanzate: robot, cobot)
    • sistemi di visione con realtà aumentata
    • integrazione orizzontale e verticale (dei sistemi lungo la catena del valore)
    • simulazione (tra macchine interconnesse per ottimizzare i processi produttivi)
    • industrial internet (IOT Internet of Things)
    • tecnologie Cloud (gestione dei dati su sistemi aperti e  remoti)
    • Big data (analisi dei dati per ottimizzare prodotti, processi, previsioni e consentire la manutenzione predittiva)
    • Cyber security ( sicurezza delle operazioni di rete e dei sistemi aperti)

La diffusione delle tecnologie digitali facilita la trasformazione delle Supply Chain in sistemi agili, veloci, sinergici, interconnessi, innovativi, competitivi ed end-to-end, dal cliente all’organizzazione e ai fornitori di secondo e terzo livello, generando ecosistemi con una vision condivisa.

 

Lean/Agile Industry 4.0

E’ l’integrazione e la coesistenza dell’Industry 4.0, del Lean Manufacturing e dell’Agile

In linea generale è consigliabile prima adottare la Lean e l’Agile e successivamente occuparsi della digitalizzazione: l’approccio Lean e Agile genera il cambiamento verso l’eccellenza dei processi e prodotti, le tecnologie digitali ne amplificano e velocizzano gli effetti.

Grazie al connubio Lean/Agile-Industry 4.0 i sistemi flessibili di produzione possono essere facilmente riconfigurati in relazione alle esigenze sempre più dinamiche dei clienti, migliorando la qualità ed i processi di prodotto e produttivi.

Importante è considerare che le tecnologie della Industry 4.0 non possono risolvere eventuali problematiche legate ad una non corretta applicazione delle metodologie Lean  e Agile e conseguenti ad un’inadeguata organizzazione.

La Lean Production è progettata per ottimizzare i processi di produzione e l’Agile è progettata per ottimizzare i processi di prodotto: l’automazione e le altre scelte tecnologiche di Industry 4.0 devono essere selezionate sulla base del loro contributo al miglioramento di tali processi e al loro apporto al processo di generazione del valore.

Per capire meglio questo nuovo modello organizzativo, faccio un breve riepilogo dei principi del Lean Thinking e dell’Agile, non me ne volere per la sintesi utilizzata, ma penso sia utile per i meno esperti dell’argomento averne una breve introduzione.

Lean Thinking (modello per i Processi di Produzione)

O Pensiero Snello, è uno stile di management che mira all’abbattimento degli sprechi per creare processi di produzione standardizzati eccellenti a basso costo con il contributo delle persone. È adattabile a tutti i settori e contesti e si applica a tutte le aree aziendali.
La centralità del cliente è alla base della filosofia lean thinking: è attento e focalizzato sulle esigenze del cliente, è ricerca ossessiva degli sprechi (MUDA) e responsabilizzazione delle risorse aziendali per creare valore aggiunto, è miglioramento continuo.
Il Lean Thinking comprende un insieme di strumenti operativi e metodi per l’applicazione dei principi lean in azienda; tuttavia l’approccio al pensiero snello deve essere interpretato come un’occasione di cambiamento radicale che interessa non solo l’aspetto operativo ma anche l’insieme di regole e valori, la cultura aziendale.

I 5 principi fondamentali del Pensiero Snello (Womack & Jones 2008):

    • identificare il Valore, ovvero ciò per cui il cliente è disposto a pagare
    • identificare il Flusso di Valore, cioè definire la sequenza di attività che conduce alla creazione del valore per il cliente
    • far Scorrere il flusso di Valore, ovvero svolgere le attività identificate nel punto precedente senza interruzioni e senza sprechi
    • implementare il Pull, cioè far si che il flusso di valore scorra regolato dalle richieste del cliente
    • raggiungere la Perfezione, ovvero mirare all’eliminazione totale dei difetti e degli sprechi

I primi due principi si focalizzano sul cliente, mentre gli altri tre sono sull’ottimizzazione dei processi di produzione ed eliminazione degli sprechi.

Agile (modello per i Processi di Sviluppo Prodotto)

L’Agile (che si pronuncia agiail) è una filosofia basata su un insieme di valori e principi volti a favorire il lavoro collaborativo e generare valore in continuità, grazie all’orientamento “prima le persone”.

Agilità è un insieme di qualità e comportamenti delle organizzazioni che permeano la cultura aziendale: flessibilità, adattabilità, comunicazione aperta, apertura al cambiamento, empowerment del personale, apprendimento esperenziale, rapidità decisionale e forte focalizzazione sul cliente (la voce del cliente riguarda tutti i livelli organizzativi).

L’Agile Management ha un riflesso immediato sui comportamenti dei manager (team autodiretti, servant leadership, coaching, feedback continuo), pratiche professionali e modalità di lavoro (digital workplace, analytics).

Il metodo più diffuso dell’Agile è lo Scrum.

Gli elementi che caratterizzano le organizzazioni molto Agile sono:

    • Visione, Missione e Obiettivi condivisi
    • efficace e totale collaborazione interfunzionale: abbattere i silos, comunicazione aperta e reciproca fiducia
    • orientamento all’innovazione e alla sperimentazione
    • approccio strutturato ai processi aziendali, uso degli standard, decisioni basate su dati analitici, scelte e processi in linea con gli obiettivi fissati, problem solving, uso degli strumenti informatici e miglioramento continuo
    • orientamento alle persone: empowerment (abbandono della cultura ordine e controllo) e sviluppo continuo delle competenze (mentoring, coaching, eLearning, formazione individuale). Le  competenze non sono solo quelle tecnico-professionali, ma soprattutto le soft skill (comunicazione, leadership, gestione del cambiamento).
    • gestione del cambiamento efficace, diffusa come pratica. competenze e cultura.
    • valori e comportamenti individuali: le persone sono messe in grado di dare il massimo, sviluppando le competenze e l’autonomia, in quanto conoscono i valori aziendali e gli obiettivi. Sono forniti attività continue di supporto, coaching e feedback da parte del manager, il quale funge da sostenitore. Il digital workplace è l’ambiente di lavoro, con la digitalizzazione che, dovendo essere conosciuta a fondo, porta reali benefici, semplificando il lavoro e non generando confusione, duplicazioni e perdite di tempo
    • cultura e organizzazione aziendale: l’uso di pratiche che favoriscono la dinamicità dell’azienda, mantenendo la stabilità e l’efficienza dei processi. Il modo di lavorare è strutturato: non s’improvvisa, i processi sono efficienti e coperti adeguatamente da strumenti, le persone hanno chiaro il loro ruolo, che cosa ci si attende da loro, quali sono i comportamenti e le competenze necessarie e sono aiutate in modo coerente e affidabile sia nel lavoro che nello sviluppo delle competenze e carriera.